sali igroscopici per metalli, una valida alternativa all’uso dei VCI anticorrosione nell’export di ricambi auto. Più efficaci, economici ed ecologici.
Il mercato mondiale del settore automotive nel mondo ha generato 330 miliardi di Euro nel 2019, l’Italia, che si piazza in ottava posizione, ha generato un export pari a 21,97 miliardi di Euro.
Per preservare i materiali da eventuali danni da corrosione, vengono utilizzate metodologie di packaging che spesso consistono in cartone, plastica, silica gel o argilla e VCI (dall’inglese Volatile Corrosion Inhibitor) come olii protettivi o carta trattata chimicamente.
Malgrado l’uso di parecchi materiali per l’imballo, il danno da corrosione colpisce ogni anno dall’1 al 5% del valore delle merci, una cifra considerevole.
Il processo corrosivo si innesca nel momento in cui l’aria presente all’interno della confezione, a causa di un repentino cambio di temperatura, condensa e precipita sotto forma di acqua. L’acqua si deposita sulla parte metallica e ne causa la formazione di residui che tendono ad ossidare. Grazie al cartone si evitano eccessi di umidità, il cartone è un catalizzatore e tende ad attirare l’umidità; grazie ai disseccanti come silica o argilla, l’eccesso di umidità viene assorbito, grazie ai VCI si evita la corrosione; ultimo elemento la plastica, grazie ad essa si sigilla il prodotto evitando eventuale accesso di aria che può innescare il processo più volte durante il tragitto della merce.
La corrosione inizia quando la percentuale di umidità relativa raggiunge il 65%, grazie a tutti i dispositivi sopraccitati la si riesce a tenere al di sotto di tale percentuale, ma c’è un modo per tenere l’umidità relativa intorno al 20/30% per tutto il tragitto.
Absortech, leader mondiale nella produzione di sali igroscopici a base di cloruro di calcio ed amido, ha effettuato un test presso un suo cliente, esportatore di parti per auto, sostituendo cartone e VCI e misurandone l’efficienza tramite dei dispositivi elettronici durante tutto il tragitto della merce.
Il test è stato effettuato su differenti rotte con differenti tipologie di packaging, differenti modalità di trasporto e differenti transiti e soste. Il risultato finale è che, riducendo la quantità di cartone usata, eliminando i VCI ed utilizzando della plastica che isoli il prodotto assieme a dei sali essiccanti Absortech, è stato possibile mantenere una soglia elevatissima di sicurezza, in termini di umidità relativa pari al 20/30% su tutte le tipologie di test.
Grazie all’introduzione dei disseccanti molto efficienti della Absortech (assorbono umidità sotto forma di acqua fino al 250% del loro peso) è stato possibile ridurre notevolmente i costi e l’impatto sull’ambiente.
Nello specifico sono stati recuperati costi dal tempo di confezionamento, dalla rimozione dei VCI, dall’uso di film meno spessi pari ad un totale del 64%, ultimo fattore, non meno importante, molta meno spazzatura nell’ambiente.
In un momento storico in cui molte aziende si stanno impegnando per ridurre il loro impatto sull’ambiente, è ora di fare la nostra parte!