Come funzionano i sali essiccanti per container e scatole
I sali disidratanti della Absortech sono costituiti da cloruro di calcio (sale di calcio) o da cloruro di calcio e amido. Le famiglie di prodotti costituite da solo cloruro di calcio sono caratterizzate da una parte che contiene i sali e da un recipiente che raccoglie l’acqua man mano che il sale si consuma. I prodotti che invece sono costituiti da sale e amido non hanno un raccoglitore dal momento che il risultato della trasformazione non è acqua bensì gel.
Capacità di assorbimento rispetto ai prodotti comuni
I prodotti Absortech possono arrivare ad assorbire fino a 2,5 volte il peso iniziale. Di seguito una tabella comparativa aiuta a comprendere l'assorbimento delle varie tipologie di disseccanti in commercio.
Esistono differenti materiali assorbenti per l’umidità in eccesso: argilla, silica gel, cloruro di calcio, cloruro di calcio e amido. La loro capacità di assorbimento è la seguente:
Argilla: 20 % circa
Silica gel: 25% circa
Cloruro di calcio: 150% circa
Cloruro di calcio e amido: 250% circa
Come si può notare dalla percentuale di assorbimento dei vari tipi di disseccanti, cloruro di calcio mischiato ad amido è il migliore catalizzatore dell’umidità presente nell’aria; una volta catturata l’umidità, grazie al cloruro di calcio, essa viene tramutata in gel dell’amido.
Silica gel e argilla sono materiali porosi che tendono a loro volta, in alcune condizioni, a rilasciare l’umidità intrappolata precedentemente.
Cosa si rischia se non li si usa
I danni provocati dall’umidità presente del container che, una volta raggiunto il punto di rugiada, diventa acqua depositandosi su tutti quei catalizzatori presenti nel container può provocare problemi di corrosione, muffa, putrefazione, fermentazione, rottura degli imballaggi di cartone, perdite, macchie, reazioni chimiche inclusi auto riscaldamento, gassificazione e autoaccensione.
Generalmente è il carico stesso ad avere una carica di umidità variabile generata da rinforzi in legno, pallet, imballaggi porosi e umidità introdotti dall’imballaggio della merce nel container durante la pioggia o la neve o l’imballaggio in condizioni atmosferiche di elevata umidità e alta temperatura. È quindi della massima importanza controllare il contenuto di umidità del carico da imballare, tenendo conto dei prevedibili impatti climatici del trasporto previsto. Basta l’utilizzo di pochi disidratanti (sali disidrantanti) appesi agli appositi ganci sulle pareti dei container o adagiati sui bancali per preservare l’intero carico.
Nel caso che i prodotti da preservare siano inscatolati: ad esempio materiale elettronico o accessori per abbigliamento o abbigliamento, è raccomandato l’uso dei sacchetti disidratanti direttamente nella scatola a contatto con il prodotto.
Un piccolo esempio può essere d’aiuto: Caricare la metà esatta del volume di un container da 20’ in una giornata di pioggia estiva con 20° ed un’umidità del 90%, può portare a generare un quarto di litro di acqua che si deposita sulla merce quando la temperatura scende a 18° all’interno del container, ma se la temperatura dentro il container dovesse aumentare fino a 30°, si arriverebbe ad avere quasi mezzo litro di acqua. L’alternanza del ciclo giorno/notte, i cambi di temperatura e di emisfero durante tutto il tragitto della merce, portano a continui processi di condensazione.
Etichette che si staccano | Deformazioni | ||
Proliferazione di insetti | Danni alle confezioni | ||
Formazione di grumi | Danni da corrosione | ||
Formazione di muffe | Alterazione dei sapori | ||
Collasso dei bancali | Alterazione degli odori |